venerdì 23 luglio 2010
A Magnago si ricordano le 4 giovani operaie morte il 23 luglio 1910
23 Luglio 2010
Nel crollo del “caminone” dello stabilimento G.A. Crespi di Vanzaghello
A Magnago si ricordano le 4 giovani operaie morte il 23 luglio 1910
L’incidente fu causato da un ciclone che causò 50 morti in tutto l’Altomilanese
Magnago Anche a Magnago, come in numerosi altri centri dell’Altomilanese, in questi giorni si ricorda quanto accadde 100 anni fa, nel pomeriggio del 23 luglio 1910, dalle ore 16,30, quando, dopo settimane di calura e di afa insopportabile, all’improvviso un furioso ciclone, con pioggia e fulmini, accompagnato da una violentissima tromba d’aria, si abbattè sulla fascia di territorio tra Castano Primo e Saronno, coinvolgendo anche Magnago, Busto Arsizio, Castellanza, Legnano, Canegrate, Cerro, Saronno, Solaro e causando 50 morti e oltre 200 feriti, determinando il crollo di fabbricati e di parecchie ciminiere delle manifatture tessili. Solo a Busto crollarono 10 ciminiere, tra le quali le due del Cotonificio Ottolini che, con le loro altezze (84 e 60 metri), erano le più alte della Lombardia.
L’epicentro del ciclone fu nel triangolo compreso tra Busto Arsizio, Legnano e Castano Primo, dove la devastazione fu maggiore.
A Magnago il ciclone provocò danni gravissimi: case scoperchiate, alberi divelti, campagne devastate, raccolti distrutti. Il fatto più grave si verificò però a Vanzaghello, allora frazione di Magnago, dove crollò il “caminone” dello stabilimento G.A. Crespi, precipitando sulla sala telai, dove trovarono la morte tre operaie di Vanzaghello e quattro ragazze di Magnago, Pierina Ferrario, Margherita Racchi, Rosalia Rofa, tutte di 19 anni, e Regina Magnoli, di 20 anni.
Il Consiglio Comunale di Magnago, nella seduta del 21/10/1910, deliberò di: “onorare la memoria delle defunte, vittime del ciclone e del lavoro, concedendo nei cimiteri di Magnago e Vanzaghello un posto perpetuo e gratuito atto alla posa di un monumento a loro ricordo”.
Il cippo posto nel cimitero di Magnago reca i nomi e le fotografie delle giovani vittime, e la lapide commemorativa recita: “Giovani esistenze strappate alla vita dalla immane furia devastatrice del 23 luglio 1910. Le famiglie, il Comune, i cotonifici Crespi e di Lonigo, con vivo cordoglio posero”.
khay abdelkebir
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