«Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001»

Questo blog nasce allo scopo di fornire informazioni riguardanti il PD di Bienate-Magnago e di "aprirci" verso la comunità Magnaghese per poter raccogliere pareri, critiche,impressioni che siano di stimolo continuo al dibattito politico ed al confronto, non solo a livello locale ma anche su tematiche nazionali.

venerdì 30 luglio 2010

giovedì 29 luglio 2010

NON CI SONO PAROLE

Oggi mi hanno inviato questa e– mail che contiene immagini terrificanti. Guardatele e vi prego di farle girare per il mondo. Tutti devono sapere!






khay abdelkebir

mercoledì 28 luglio 2010

ECOLOGISTI DEMOCRATICI


“L’economia verde nel Paese più bello del mondo” Festa ecosostenibile e a basso impatto ambientale Come si esce dalla più grave crisi economica degli ultimi ottanta anni? Quale ruolo avrà l’Italia in Europa e nel mondo? La crisi è anche una opportunità di cambiamento. Quella della green economy è, per il mondo intero, la strada da imboccare per uscire dalla crisi proteggendo al tempo stesso l’ambiente ed il clima. E’ la nuova rivoluzione industriale delle tecnologie pulite, delle produzioni ecologiche, dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Accompagnata da nuovi stili di vita e consumi responsabili per vivere meglio.

A questi temi di straordinaria importanza – ed alla memoria di Enzo Tiezzi, scienziato e studioso di fama internazionale, che ha dato un contributo decisivo alle politiche per lo sviluppo sostenibile ed all’ambientalismo italiano – è dedicata la festa nazionale degli Ecologisti Democratici, organizzata in collaborazione con il PD di San Gimignano e della provincia di Siena.

L’ambiente è la nuova frontiera dello sviluppo: lo è in ogni parte del mondo, e ancor più in un paese come l’Italia, così ricco di beni culturali, città d’arte, bellezza del paesaggio, produzioni di qualità, talenti e creatività, piccole e medie imprese fortemente legate al territorio. A pensarci bene, per un paese come il nostro il fascino della sfida dell’economia verde sta proprio qui: proprio nel momento in cui serve il massimo di sguardo sul futuro e si spalanca un orizzonte di innovazioni e tecnologie che saranno il cuore di una nuova economia, più che mai possiamo far leva su un patrimonio di civiltà e di bellezza che viene dal passato.

Sì, perché la bellezza non fa solo bene agli occhi e all’anima. Fa bene anche all’economia. Era già chiaro tanto tempo fa, a giudicare dalle parole piene di sapienza scritte nel Costituto di Siena del 1309: “Chi governa deve avere a cuore massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore prosperità e accrescimento della città e dei cittadini”. L’Italia ha tanti problemi, ma può farcela, se saprà affrontare le sfide del futuro facendo leva sulla propria identità e sulle proprie vocazioni. Bisogna aver fiducia nel nostro paese, e volergli bene. E’ nella green economy il futuro dell’Italia.

KHAY.A

Il PD contro le mafie



La manifestazione del PD contro le infiltrazioni mafiose nel milanese, tenutasi a Cesano Boscone lo scorso 22 luglio, ha riscontrato una notevole partecipazione. In tanti hanno aderito alla fiaccolata per le vie di Cesano, non solo gli esponenti della segreteria metropolitana, ma anche tanti amministratori comunali e semplici cittadini. In prima fila, anche la deputata PD, capogruppo in Commissione Antimafia, Laura Garavini (nella foto, terza da sinistra).
Sempre la scorsa settimana, dopo nuove notizie di infiltrazioni criminose in Lombardia il segretario regionale Maurizio Martina e il capogruppo PD in Regione Luca Gaffuri si sono espressi su presunti coinvolgimenti dell'Asl di Monza e Brianza e di una società collegata a Ferrovie Nord.

“Non passa giorno senza che emergano dalla stampa pezzi di malaffare – dicono i due esponenti del Partito Democratico –. Non possiamo non rafforzare l’assoluta preoccupazione per questi scenari. Rinnoviamo l’urgenza di chiarezza e dunque la richiesta di convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio regionale che possa discutere della diffusione di fenomeni criminali o corruttivi in contesti amministrativi”.
E riguardo ai soggetti presumibilmente coinvolti, Martina e Gaffuri prendono atto “di quanto essi dicono, ma non possono bastare questi elementi per tracciare un quadro sereno. Alla giustizia compete la responsabilità di accertare le eventuali questioni penali, ma la responsabilità politica va oltre ed è sul piano politico che dobbiamo insistere affinché, a tutti i livelli e in tutte le sedi, sia data la disponibilità a chiarire e venga consentito anche al Consiglio regionale di discutere”.
Ma l’Aula sarebbe solo il primo passo, chiosano Gaffuri e Martina: “Vanno rivisti i meccanismi di nomina. Vanno creati gli anticorpi affinché l’amministrazione pubblica non sia facile preda di fenomeni criminosi”
KHAY.A

martedì 27 luglio 2010

Terza pista? "Non è meglio fare altro?"



Alla festa locale del Pd un nuovo confronto sull'infrastruttura di Malpensa. Domanda centrale: è sostenibile economicamente e ambientalmente?
Vale la pena fare la terza pista a Malpensa? E' questa la domanda centrale attorno a cui si è concentrato il dibattito organizzato sabato 17 luglio alla festa del Partito Democratico a Cassano Magnago. A confronto un ambientalista, Emilio Magni di Legambiente, un arichitetto, Jimmy Pasin consigliere comunale ed ex assessore a Somma Lombardo e Giacomo Buonanno preside di Ingegneria alla Liuc e consiglire comunale del Pd a Lonate Pozzolo. Tutti e tre contrari all'ampliamento dell'aeroporto. Tutti e tre desiderosi di raggiungere preso, come Pd, una posizione unitaria su questo tema.
Ad aprire il dibattito è intervenuto il sindaco di Cardano al campo Mario Aspesi che ha sottolineato, nuovamente, l'esigenza prima di tutto di "fare una Valutazione ambientale strategica (Vas) dell'opera, come sottoscritto sia dai comuni dell'area Cuv su cui sorge l'aeroporto sia da quelli che fanno parte del piano d'area di Malpensa". Aspesi non ha mancato di lanciare una stoccata all'assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo che sostiene che la terza pista, dato che è un progetto e non un piano, deve essere sottoposta alla Valutazione d'impatto ambientale (Via) e non alla Vas. "L'assessore gioca con le parole: la Vas è preventiva, la Via si fa a progetto approvato. Ma direi che la terza pista p qualcosa più di un progetto".
Contrario alle terza pista anche l'ambientalista Magni. "Su Malpensa non è mai stato fatto uno studio per dire se è compatibile o no con il territiorio circostante. Invece non si può prescindere da una valutazione globale. Una è stata fatta fare dai sindaci della zona e dice chiaramente che l'ampliamento non è caompatibile con il parco".
Per Pasin, che era assessore proprio negli anni della nascita della "grande Malpensa", l'aeroporto si può dire che sia nato da subito "male". "Malpensa è nata vecchia, costruita negli anni novanta su un progetto fatto negli anni sessanta. E' un'infrastruttura costata finora, fra costi diretti e indiretti, sei miliardi di euro di soldi pubblici. Forse è il caso di chiederci quanti altri soldi di tutti gli italiani ci costerà la terza pista". L'architetto sommese ha anche criticato i numeri che dati dai sostenitori dell'opera. "Parlano di un traffico di settanta milioni di passeggeri. Ma al mondo c'è un solo aeroporto che ne fa di più ed è Atlanta. Sono pochi, in Europa, le strutture che raggiungono i 49milioni di passeggeri".
Proprio per questo, Buonanno si pone una semplice domanda. "La terza pista è un investimento. In un momento in cui ci sono risorse economiche scarse, non è il caso di fare una valutazione economica? ha senso investire qui e non altrove?". Buonanno cita quindi alcuni dati: fino al 2007 c'è stata una crescita dei passeggeri in tutto il mondo, negli ultimi due anni in Europa si è registrata una netta diminuzione. "Fra il 2007 e il 2009 i passeggeri a Malpensa sono diminuiti. Vuol dire che c'è già la possibilità di far crescere gli attuali 17,5 milioni, magari utilizzando meglio le due piste già esistenti. Si dice che potrà servire per l'occupazione. Ma perchè, allora, non pensare ad investimenti diversi come la costruzione di pannelli solari? Insomma, non è meglio fare altro?".
varesenews
khay abdelkebir

Controlli antidroga sulla via per Arconate

La zona della strada per Arconate, al confine tra Busto Arsizio e Magnago, si conferma territorio frequentato da spacciatori, come non poche zone boschive dell'Alto Milanese. Nel pomeriggio di venerdì 23 luglio, nell’ambito di un servizio di prevenzione e controllo del territorio effettuato da personale della Squadra Volante della Polizia di Stato di Busto Arsizio, nei pressi della Strada Comunale per Arconte, è stato fermato un cittadino italiano in possesso di sostanza stupefacente. L’uomo di anni 37, colto sul fatto, spontaneamente ha consegnato agli agenti un involucro di plastica contenente una sostanza che si presume essere eroina, del peso lordo di grammi 1 (uno).
L’uomo è stato in seguito rilasciato dopo essere stato segnalato alla competente autorità amministrativa, mentre la sostanza stupefacente, nella sua pur limitata quantità, veniva rigorosamente sequestrata.
varese news
khay abdelkebir

Criminalità, Saviano critica la Lega


Il Carroccio lo attacca: "Ha fatto i soldi"
In un'intervista a Vanity Fair, l'autore di Gomorra si domanda: "Dov'era la Lega quando la 'ndrangheta si infiltrava in Lombardia?". Replica Castelli: "Da noi atti amministrativi precisi, non libretti". Veltroni: "Una vergogna, ha tutta la mia solidarietà". Nuovo botta e risposta con Marina Berlusconi
Roberto Castelli
ROMA - Lo scrittore Roberto Saviano si domanda: "Dov'era la Lega quando la 'ndrangheta si infiltrava in Lombardia?". E la Lega lo attacca, anche sul piano personale, attraverso il viceministro Roberto Castelli: "Saviano la smetta, perché gli antimafia a pagamento sono sempre meno credibili".

All'origine dello scontro l'anticipazione di un'intervista rilasciata dallo scrittore di Gomorra a Vanity Fair. "La Lega - premette Saviano - ci ha sempre detto che certe cose al Nord non esistono, ma l'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia racconta una realta' diversa". A questo punto, l'interrogativo dello scrittore: "Dov'era la Lega quando questo succedeva negli ultimi dieci anni laddove ha governato? E perché adesso non risponde?". Nell'intervista lo scrittore parla anche del suo futuro in Mondadori, la casa editrice guidata da Marina Berlusconi: "Resterò fin quando sarà garantita la libertà
khay abdelkebir

LETTERA DI UN ABITANTE DELLE ZONE TERREMOTATE


Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti,per conto di Sky.
Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009.
Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno, causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata.
Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere, poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio, mi sale il groppo alla gola.
Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio.
Le racconto del centro militarizzato.
Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio.
Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire.
Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire.
E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere.
Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo.
Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte e ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti.
Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile.
Che lo stato non versa ai cittadini senza casa, che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto.
Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma.
La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso.
Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio o un bar.
Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo.
Le racconto di una città che muore e lei mi risponde, con la voce che le trema. " Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo, chiamate la stampa. Devono scriverlo."

Loro non scrivono voi fate girare.
PAOLO LOTTI

venerdì 23 luglio 2010

"Comuni ricicloni", sud provincia fra primato e ritardi



Cassano Magnago (73%) è fra i Comuni esemplari per la raccolta differenziata; Busto, un decennio fa al top, è ferma al 54% ma pronta al rilancio per raggiungere il 65% in due anni
Con l'annuale classifica dei "Comuni ricicloni" stilata da Legambiente sulla base della percentuale di raccolta differenziata e sul cosiddetto "indice di buona gestione" vengono alla luce eccellenze e ritardi in tema di corretta gestione dei rifiuti anche nella bassa provincia. Guardando alla classifica dei centri sopra i diecimila abitanti, è Cassano Magnago a brillare come Comune riciclone par excellence, al 37esimo posto a livello nazionale; il suo è ormai un primato consolidato da molti anni, e la percentuale del 73,27% di raccolta differenziata parla chiaro. Molto bene anche Samarate, che si attesta al 72,55%; eccellente la prestazione di Saronno, a quota 67%; Cardano al Campo si attesta al 65,7%. Olgiate Olona al 61,3% è a metà classifica, al 133esimo posto; Fagnano (61,9%) poco sotto visto che l'"indice di buona gestione" in qualche caso si discosta dalla percentuale, stesso motivo per cui Gallarate con il su 62,5% è "solo" 166esima nella classifica dominata, non a caso, dai grossi borghi della pianura trevigiana che fanno riferimento all'impianto di riciclaggio "integrale" di Vedelago.
Più sotto, Castellanza al 56,8% è al 197esimo posto su 264 Comuni inclusi in questa classifica parziale; poi Uboldo (55,3%), Caronno Pertusella (57,9% ma sotto Uboldo); infine Busto Arsizio, ferma al 54,1%. Busto, che una decina di anni fa si poneva all'avanguardia a livello nazionale fra i centri delle sue dimensioni, ora vivacchia al 224esimo posto su 264 Comuni della classifica. Non consola trovare ancora più in basso Lonate Pozzolo (50,8%). Busto però una carta la sta giocando: in base al piano provinciale rifiuti, che pure individua in città l'unico punto di smaltimento rifiuti (l'inceneritore Accam), dovrà portare la raccolta al 65%, o almeno avvicinarsi a questo valore, che la riporterebbe di diritto fra le migliori in Italia per l'impegno sul fronte del riciclaggio. E lo farà tramite il progetto in otto punti preannunciato un mese fa da Agesp spa e Comune.

khay abdelkebir

Fiat – Pomigliano: ci siamo già dimenticati?




Si sono spente le luci della cronaca sulla vicenda che contrappone la dirigenza Fiat con i delegati FIOM-CGIL riguardo il nuovo contratto per i lavoratori di Pomigliano d'Arco.
Se volete farvi un’idea della questione, potete leggere il testo dell’accordo (senza la firma di FIOM-CGIL) e la lettera degli operai polacchi sulla loro esperienza di gestione Marchionne. Inoltre, vi offriamo una storia non ufficiale (ma reale) di un’altra fabbrica ora dismessa: la gloriosa Alfa Romeo di Arese, gioiello dell’imprenditoria lombarda, vittima di una disastrosa esperienza Fiat

Gigi Pariani - consigliere comunale PD

La nascita degli Ecocomuni



Il concetto di EcoComune - dove per ‘Eco’ si intende sia Economia che Ecologia, al servizio del benessere delle persone, nasce dalla metà degli anni ’80. A quell’epoca alcune comunità, soprattutto in Nord Europa, cominciarono ad interrogarsi su dove i modelli di sviluppo dominanti avrebbero condotto nel lungo termine. Come risposta di fronte a crisi economiche, ambientali o sociali, si iniziò a concepire un approccio diverso allo sviluppo delle comunità e del territorio, per assicurare che le soluzioni di breve termine non si trasformassero nei problemi di medio e lungo termine.

Torbjorn Lahti, che ha contribuito alla progettazione di M2020, è una delle persone con la maggiore esperienza al mondo nel realizzare progetti di EcoComuni. La sua esperienza parte dal 1983, quando il suo intervento ad Overtornea contribuì a lanciare il movimento degli eco-comuni svedesi, e pose le basi per quello che poi nel 1992 sarebbe diventata, al summit sull’ambiente di Rio de Janeiro, Agenda 21.
Lahti è anche autore del best seller “The Natural Step for Communities,” pubblicato da New Society Publishing nel 2004, in cui si descrivono 25 anni di esperienza nell’avviare territori di ogni cultura e dimensione sul cammino della sostenibilità.

khay abdelkebir

A Magnago si ricordano le 4 giovani operaie morte il 23 luglio 1910


23 Luglio 2010
Nel crollo del “caminone” dello stabilimento G.A. Crespi di Vanzaghello
A Magnago si ricordano le 4 giovani operaie morte il 23 luglio 1910
L’incidente fu causato da un ciclone che causò 50 morti in tutto l’Altomilanese
Magnago Anche a Magnago, come in numerosi altri centri dell’Altomilanese, in questi giorni si ricorda quanto accadde 100 anni fa, nel pomeriggio del 23 luglio 1910, dalle ore 16,30, quando, dopo settimane di calura e di afa insopportabile, all’improvviso un furioso ciclone, con pioggia e fulmini, accompagnato da una violentissima tromba d’aria, si abbattè sulla fascia di territorio tra Castano Primo e Saronno, coinvolgendo anche Magnago, Busto Arsizio, Castellanza, Legnano, Canegrate, Cerro, Saronno, Solaro e causando 50 morti e oltre 200 feriti, determinando il crollo di fabbricati e di parecchie ciminiere delle manifatture tessili. Solo a Busto crollarono 10 ciminiere, tra le quali le due del Cotonificio Ottolini che, con le loro altezze (84 e 60 metri), erano le più alte della Lombardia.

L’epicentro del ciclone fu nel triangolo compreso tra Busto Arsizio, Legnano e Castano Primo, dove la devastazione fu maggiore.
A Magnago il ciclone provocò danni gravissimi: case scoperchiate, alberi divelti, campagne devastate, raccolti distrutti. Il fatto più grave si verificò però a Vanzaghello, allora frazione di Magnago, dove crollò il “caminone” dello stabilimento G.A. Crespi, precipitando sulla sala telai, dove trovarono la morte tre operaie di Vanzaghello e quattro ragazze di Magnago, Pierina Ferrario, Margherita Racchi, Rosalia Rofa, tutte di 19 anni, e Regina Magnoli, di 20 anni.

Il Consiglio Comunale di Magnago, nella seduta del 21/10/1910, deliberò di: “onorare la memoria delle defunte, vittime del ciclone e del lavoro, concedendo nei cimiteri di Magnago e Vanzaghello un posto perpetuo e gratuito atto alla posa di un monumento a loro ricordo”.
Il cippo posto nel cimitero di Magnago reca i nomi e le fotografie delle giovani vittime, e la lapide commemorativa recita: “Giovani esistenze strappate alla vita dalla immane furia devastatrice del 23 luglio 1910. Le famiglie, il Comune, i cotonifici Crespi e di Lonigo, con vivo cordoglio posero”.


khay abdelkebir

domenica 18 luglio 2010

Bersani: «L’immagine dell’Italia: corruzione e crisi sociale»



"L'instabilità desta preoccupazione, il premier non gode di grande fama". Il bilancio di una settimana di visite, i colloqui al Dipartimento di Stato, al Congresso, all'Onu nell'articolo de l'Unità e nelle interviste a TG3 e Skytg24.

Che ci sia un problema di corruzione, oltre che sociale, che si sia aperta una questione di legalità e mancato rispetto delle regole, lo vedono bene gli italiani. E non solo gli italiani». Pier Luigi Bersani parla poche ore prima di imbarcarsi sull’aereo che dagli Stati Uniti lo riporta in Italia. Questa settimana di incontri e colloqui tra Washington e New York è stata caratterizzata qui da noi dall’uscita di notizie su loschi affari e nuove logge segrete, in cui i nomi dei faccendieri sono affiancati da quelli di esponenti del Pdl. E il segretario del Pd ha toccato con mano la «preoccupazione» che anche oltreoceano desta «l’instabilità italiana». Un’instabilità a cui si aggiungono anche evidenti «meccanismi di controllo dell’informazione» e pratiche tese a «deformare il sistema democratico».
«È inutile che Berlusconi dica che godiamo di una buona immagine all’estero», dice Bersani dopo aver incontrato membri del Dipartimento di Stato, del Congresso Usa, dell’Onu, sindacalisti, economisti. «Semplicemente, non risulta. L’Italia in questo momento viene guardata con un misto di apprensione e incredulità. In molti colloqui mi sono state rivolte le stesse domande. Cosa succede? E come è possibile?». Intercettazioni, arresti, dimissioni non trovano spazio sulle pagine dei quotidiani statunitensi, ma nei rapporti riservati che l’ambasciata di Via Veneto spedisce al Dipartimento di Stato Usa la situazione che sta attraversando l’Italia viene spiegata nei dettagli. Così anche una personalità come Phil Gordon, del Bureau per gli affari europei ed eurasiatici, ha rivolto domande a Bersani sulle possibili conseguenze degli ultimi avvenimenti. «Pur in un quadro di diplomazia nei rapporti - racconta il leader del Pd - si capisce che da queste parti il nostro premier non gode di grande stima». Non è solo questione delle ultime ore, perché a non mettere in buona luce Berlusconi, oltreoceano, c’è quella che Bersani definisce una politica estera fatta di «relazioni privilegiate e rapporti speciali». La situazione è però ora aggravata dagli scandali e da una legge sulle intercettazioni che per gli americani mette a rischio il successo di molte indagini anche internazionali (come già dichiarato dal sottosegretario del dipartimento Giustizia Usa Lanny Brauer) e fa diminuire ancora di più il livello di libertà di stampa in Italia. Bersani racconta della visita al Newsmuseum di Washington, il museo dell’informazione in cui è presente anche una cartina del mondo su cui le nazioni sono colorate a seconda del grado di libertà di stampa. «L’Italia è gialla, parzialmente libera, unico paese europeo, mentre è allo stesso livello di Tailandia, Colombia, Kenya, Nigeria». Il modo in cui viene trattata da noi l’informazione, racconta, «qui non piace a nessuno, che si tratti di liberal o di conservatori».
Così come non piace a nessuno il modo in cui il governo italiano sta venendo meno agli accordi internazionali per i paesi in via di sviluppo: «Il fatto che non stiamo pagando patti che abbiamo sottoscritto ci fa perdere posizione anche in partite delicate che stavamo conducendo, compreso il rinnovo del Consiglio di sicurezza dell’Onu». Una situazione che metterà sempre più l’Italia «ai margini», quando invece dovrebbe «giocare più seriamente un ruolo» per favorire l’integrazione europea, o per affrontare in modo diverso il protrarsi del conflitto in Afghanistan.
Al presidente della commissione Affari esteri del Senato John Kerry, al presidente del Comitato economico e sociale dell’Onu Hamidon Aly, così come agli esponenti della comunità italoamericana incontrata a Brooklyn Bersani l’ha detto che «la situazione politica in Italia si sta complicando». Ma, racconta, a tutti loro ha anche assicurato che questa fase non durerà a lungo: «Non c’è solo l’Italia di Berlusconi».

lunedì 12 luglio 2010

Il dibattimento si sta svolgendo al Tribunale di Legnano



Ancora in corso al Tribunale di Legnano la causa che vede coinvolto un imprenditore di MAGNAGO
TRUFFATO PER UN MILIONE DI EURO
Neppure l'esame grafologico ha dipanato i dubbi: l'episodio risale al giugno 2004
àˆ ancora in corso presso il Tribunale di Legnano il processo per una presunto falso relativo a una fideiussione .................
khay abdelkebir

DOV'E' IL NOSTRO AEREO DI BANDIERA ( CAI ) ?


Malpensa
Atterra a Malpensa l'aereo più grande del mondo
Mercoledì Lufthansa porta in brughiera il gigante dell'aria, l'Airbus A380: un colosso da 560 tonnellate in grado di trasportare oltre cinquecento passeggeri per quindicimila chilometri
Il futuro del trasporto aereo intercontinentale atterra a Malpensa: mercoledì 14 luglio arriverà nello scalo della brughiera l'aereo più grande del mondo, l'Airbus A380 (foto jetphotos.net). Il gigantesco velivolo – un quadrigetto lungo 73 metri e con quasi 80 metri di apertura alare, 560 tonnellate al decollo – porta le insegne di Lufthansa, il vettore che sta aumentando sempre più la sua presenza a Malpensa: l'Airbus arriverà nel primo pomeriggio da Francoforte e ripartirà la sera alle 20 per ritornare alla base in Germania. Una presenza eccezionale, visto che per ora i nuovissimi, giganteschi Airbus saranno impegnati esclusivamente sulle relazioni che collegano Francoforte con Tokyo (il servizio è iniziato già lo scorso 11 giugno) e in futuro verso Johannesburg e Pechino. E naturalmente l'occasione si presenta d'oro anche per gli appassionati d'aviazione, che si sono dati appuntamento a Malpensa per fotografare il “debutto” dell'A380 a Malpensa.
Ma la prima visita in brughiera del gigante dell'aria è comunque un evento straordinario, quasi uno sguardo sul futuro del trasporto aereo, almeno di quello sulle lunghe e lunghissime distanze (l'autonomia massima è di 15mila chilometri): l'A380, nella versione -800 scelta da Lufthansa, è in grado di accogliere sui suoi due piani interni 526 passeggeri in tre classi, mentre la versione in classe unica può portare in quota un numero spaventoso di passeggeri, ben 853. Senza contare la presenza degli spazi destinati ai servizi vari, le cuccette per l'equipaggio, che può essere anche di 24 persone, tra piloti (2) e assistenti di volo.
Se il debutto è targato Lufthansa, anche le altre compagnie che hanno acquistato gli A380 - sei in totale, quella tedesca compresa - non restano a guardare: il 29 luglio toccherà alla Emirates “sbarcare” con il suo gigante a Malpensa.
khay abdelkebir

martedì 6 luglio 2010



In occasione del 25° anniversario di fondazione della sezione della Croce Azzurra di Magnago e Bienate è stata benedetto sul sagrato della Chiesa Parrocchiale l’automezzo Fiat Doblò, idoneo al trasporto anche di persone non autosufficienti. L’acquisto è stato finanziato dalla Fondazione Ticino Olona, da Azienda Speciale Pluriservizi Magnago, dall’Amministrazione comunale e dai contributi dei cittadini. Presente la Presidente della Fondazione Ticino Olona, Rita Saredi, la Presidente della Croce Azzurra di Abbiategrasso, Giulia Buzzi, che ha donato una targa per il 25esimo, il Presidente della Croce Azzurra di Magnago, Elvidio Ferrario, e il Sindaco Ferruccio Binaghi, oltre al Corpo Bandistico Santa Cecilia. “Abbiamo percorso nell’anno 2009 39 mila chilometri - ha commentato Elvidio Ferrario - ora sarebbe auspicabile che altri volontari, pensionati, ma anche giovani, si aggiungano agli attuali, per permetterci di incrementare ancora i servizi svolti”. I festeggiamenti sono continuati con il pranzo sotto il tendone degli Amici di San Martino.
di ANDREA SCAMPINI

Dal Partito Democratico il voto contrario al Pgt



Il nuovo Pgt creerà "una periferia della grande città, un grande dormitorio dal quale dovremo e dovranno uscire per trovare lavoro, studio, cultura, salute"

In occasione dell’approvazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) confermiamo la nostra posizione espressa il 19 Dicembre 2009 (quando venne adottato) e ribadiamo il giudizio negativo.
Ciò che desideriamo ribadire, innanzitutto, è che, considerata l’importanza dello strumento, nonché il conto economico che l’elaborazione comporta: le parcelle allo studio del professore e dei suoi collaboratori (che comunque ringraziamo), il tempo e l’impegno dei nostri tecnici nei diversi uffici (e vogliamo ringraziare anche loro), pensiamo fosse dovere del Sindaco e dell’Amministrazione cercare la massima condivisione con le minoranze e con i cittadini.
Ciò non è avvenuto ( almeno per quello che noi intendiamo per condivisione ).
Di questo sia il Sindaco che l’Amministrazione ne porteranno la responsabilità !
Anche in questa seconda fase ( cioè di approvazione ), nonostante l’impegno preso in prima persona dal Presidente del Consiglio Comunale Mario Ceriotti per concordare un calendario di incontri, siamo stati sottoposti a un “tour de force” di poche riunioni all’ultimo momento, senza la possibilità di visionare e discutere documenti così importanti. Come si poteva pretendere di prendere una decisione, di fornire suggerimenti e idee, di collaborare per il bene di tutta la comunità, quando il PGT c’è stato fornito a scatola chiusa? Certo, qualche osservazione del Partito Democratico è stata accolta, ne diamo atto, ma è poca cosa rispetto a quello che c’era stato promesso e che il paese meritava.
Avremmo voluto un P.G.T. davvero ambizioso che contenesse idee innovative da contrastare al risultato di paese dormitorio che l’eccessiva e selvaggia cementificazione ha reso.
A cominciare da cose semplici, modeste ma fattibili, non abbiamo bisogno di opere faraoniche, come si sta pensando invano di fare (e non si possono fare) !
Cose semplici ma significative, per un vero cambiamento, direi , “culturale” .
Esempi concreti :
- una nuova e moderna edilizia che guarda al risparmio energetico, ad un intelligente e minor consumo dell’acqua potabile ( vedi nostra mozione ), un’edilizia sociale e popolare per le giovani coppie e opere che ne rendano la vita più agevole e a misura d’uomo (fognature, marciapiedi, verde,strutture scolastiche adeguate, luoghi di svago e sport);
- piste ciclabili di collegamento alla stazione ferroviaria ( è l’unico vero punto di comunicazione con mezzo pubblico del nostro Comune con l’esterno ), una pista ciclabile che colleghi la via Sardegna con il nuovo Ospedale di Legnano;una rete di piste ciclabili all’interno del Comune che colleghi i punti nevralgici;
- una valorizzazione dei Centri storici e dei nuclei abitativi;
- una riorganizzazione della rete viabilistica (Piano Urbano del Traffico), quale colonna portante del progetto di Territorio.
Esprimiamo inoltre, le nostre perplessità nei confronti dell’ambito di trasformazione in via
Manzoni, che dovrebbe essere la porta urbana e d’accesso per chi entra nel nostro territorio Comunale . Il tracciato della strada in pratica poco si presta al traffico pesante .
Altra questione che abbiamo sollevato è l’edilizia convenzionata, che l’ Amministrazione
definisce Housing sociale, concentrata in via Lamarmora, mentre a nostro giudizio sarebbe meglio un’edilizia convenzionata più diffusa sul territorio.
In sintesi dobbiamo constatare che per questo PGT di cui stasera viene chiesta l’approvazione, la filosofia di fondo è ancora quella del vecchio PRG.
E come il vecchio PRG, non è adeguato ai tempi, penalizza le attività produttive e non aiuta uno sviluppo armonico e sostenibile di Magnago e Bienate. Quale territorio lasceremo ai nostri figli e nipoti?
Una periferia della grande città, un grande dormitorio dal quale dovremo e dovranno uscire per trovare lavoro, studio, cultura, salute.
È per questo che, senza pregiudizi né recriminazioni, purtroppo il nostro giudizio globale non può che essere negativo, pertanto a nome del Gruppo Consiliare del Partito Democratico esprimiamo VOTO CONTRARIO !

Carla Picco
Capogruppo C.C. / P. D

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