«Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001»

Questo blog nasce allo scopo di fornire informazioni riguardanti il PD di Bienate-Magnago e di "aprirci" verso la comunità Magnaghese per poter raccogliere pareri, critiche,impressioni che siano di stimolo continuo al dibattito politico ed al confronto, non solo a livello locale ma anche su tematiche nazionali.

sabato 14 gennaio 2012

NUOVA LEGGE ELETTORALE

«Dal punto di vista numerico i Radicali sono stati determinanti: se avessero votato con il gruppo cui appartengono non sarebbe andata così». Quindi «non posso che sottolineare ancora una volta la scorrettezza del loro comportamento». Così la presidente del Pd, Rosy Bindi, dopo il voto sull'arresto di Nicola Cosentino. «Ma il vero nodo politico del voto su Cosentino è che la Lega è tornata totalmente subalterna a Berlusconi e lo ha fatto ancora una volta sulle questioni meno nobili della politica», sottolinea poi Bindi.

lunedì 9 gennaio 2012

Ecco quanto guadagna un politico

I Paperoni della politica abitano al Pirellone. C'è lo stipendio lordo, c'è una diaria esentasse che tutti i mesi porta 2.600 euro in tasca. E poi c'è un rimborso spese di trasporto che in un anno può far incassare anche poco meno di 20mila euro. Risultato: non solo il governatore Formigoni e i suoi assessori, ma anche tutti gli ottanta consiglieri regionali viaggiano al minimo a 9000 a euro netti al mese. Un consigliere comunale o provinciale, invece, fatica ad arrivare a 2000.

La verità dei costi dei politici non sta solo nelle buste paga di chi ci governa, perché dietro a quelle ci sono anche i rimborsi spese chilometrici della Regione, per cui conviene risiedere fuori Milano. C'è un esercito di 54 auto blu con autista a disposizione 24 ore su 24, festivi compresi: la macchina d'ordinanza spetta infatti a ogni assessore di Comune, Provincia e Regione. Passando agli sconti su treni e autostrade lombarde per i consiglieri regionali, agli abbonamenti Atm ribassati del 30 per cento per i consiglieri comunali. Ai pass per viaggiare in macchina nelle corsie riservate ai mezzi pubblici a Milano. E arrivando a computer e telefono cellulare, ormai in dotazione a tutti, agli 80 consiglieri regionali come ai 60 consiglieri comunali. Il privilegio più gradito alla maggioranza degli eletti a Palazzo Marino, però, sembra essere San Siro: hanno diritto a due biglietti gratis per partite o concerti al Meazza, e il benefit va sempre a ruba.
Lo stipendio e il benefit



martedì 6 settembre 2011

Il nostro sostegno allo sciopero generale del 6 Settembre”

Lavoro, contrattazione, Europa, economia

Lavoro economia festa pesaro 2011  Fassino festa pesaro 2011
Pesaro 4 settembre: con Stefano Fassina Responsabile nazionale economia e Lavoro pd., Gianni Pittella vicepresidente vicario del parlamento europeo, Michele Ventura deputato pd V commissione bilancio, tesoro e programmazione, Francesco Pugliese direttore generale Conad. Coordina Corrado Chiominto capo redattore economico Ansa.

Come gli altri dibattiti della giornata, anche questo parte dall’ultima novità di oggi in manovra: la commissione bilancio in senato ha votato modifiche all’art 8 in tema di lavoro. 

Cosa è stato votato? Cosa cambia dopo questa modifica? 

Fassina risponde subito ricordando l’impianto già grave sia dell’art 8 sia del decreto che lo contiene, misura già dannosa quindi, ma potenziata nel suo effetto negativo sul welfare da questa ultima modifica. Con la quale salta il contratto nazionale e lo statuto dei lavoratori, istituti declassati da contratti aziendali, e trattative sindacali territoriali, possibilmente costruite all’uopo, caso per caso, impresa per impresa, lavoratore per lavoratore. 
Il mondo del lavoro non risponde più a leggi chiare e condivise a livello nazionale, ma a micro poteri e sistemi territoriali. 
Salta anche l’accordo congiunto fra sigle sindacali e confindustria raggiunto il 28 giugno scorso. Accordo che il ministro Sacconi non ha potuto evitare, pur volendolo fortemente. Ma ha colpito duro dopo, sicuramente oggi con l’approvazione della modifica all’art.8. Fassina assicura una battaglia serrata su questo punto, e il sostegno a tutte le iniziative promosse a tale scopo, prima fra tutte lo sciopero indetto dalla CGIL per il prossimo 6 settembre.

Non è di segno opposto il pensiero di Pugliese, che guarda la manovra e questo ultimo provvedimento dalla parte dell’imprenditore, del datore di lavoro “perché un’impresa registri un buon fatturato, è indispensabile il clima sereno fra dipendenti e fra questi e l’impresa stessa”. 
Sconcertante anche il fattore temporale “impensabile e grave che misura di forte impatto sul mondo del lavoro sia stata presa in poche ore”. 
La manovra ha inoltre inflitto un duro colpo alle cooperative, fonte di lavoro e reddito, di crescita e produttività, in Italia come in Europa sono le imprese che chiudono in attivo, che creano posti di lavoro e operano in settori di sostegno sociale. In un momento in cui il paese ha bisogno di strategie per aumentare la produzione e il Pil, il governo attacca con misure repressive le imprese cooperative che rappresentano il 12% del Pil.

Ma quando si parla di lavoro, non si parla solo di chi ce l’ha, anche di chi non ce l’ha ( il 28% il Italia, per la maggioranza donne, residenti al sud). Cosa chiede l’Europa per la crescita? 

“Dipende da quale Europa” risponde Pittella, “c’è un Europa dei governi e una dei cittadini rappresentata dal parlamento europeo” , la prima sta dando risposte piccole e tardive, è un Europa a maggioranza centro destra che tenta di uscire dalla crisi senza formulare politiche per la crescita e lo sviluppo. Ma l’Europa del parlamento, quella delle forze socialiste e progressiste, propone soluzioni di rilancio come la creazione degli eurobond, titoli di debito emessi dalla Banca Europea, una raccolta di risparmi di tutto il mondo per investimenti in progetti di sviluppo e modernizzazione: banda larga, energie rinnovabili, erasmus, ricerca. 
Per renderci conto della portata della proposta eurobond ci basta pensare che se adottati porterebbero mille mld di euro l’anno. Ma la proposta sebbene costruttiva incontra il rifiuto della Merkel e di Sarkozy. 

E dal parlamento italiano cosa si vede? 

Domanda rivolta e raccolta da Ventura, che non può non ripassare dal via, da quanto accaduto oggi in senato con la deroga all’art.8, espressione della volontà del governo di spaccare il mondo del lavoro, visione “ vintage” del sistema del lavoro, che colloca Sacconi più negli anni 80 che nel nuovo millennio. 
“questa del lavoro è come quella sulla famiglia: tante parole, proclami e poi cosa c’è in manovra a sostegno delle famiglie? Niente” 
Questo paese ha un debito pubblico più alto del mondo, il 120% del Pil, un ritmo della crescita che in euro zona segna un punto in meno rispetto a tutti gli altri paesi, un governo tra i più scadenti d’Europa. Per quanto la BCE comprerà i nostri titoli? E a pochi centimetri dal baratro, il governo di Berlusconi va alla cieca nella stesura della manovra più importante di questi ultimi anni.

E a proposito di ultimi anni è Fassina a dire chiaramente che questa manovra non è un fulmine a ciel sereno, ma il risultato di tre anni gestiti alla “carlona”, spesso mentendo, riducendo una crisi economica che avanzava a mero atteggiamento pessimistico diffuso e alimentato dalla sinistra.

Ma al di là della novella c’è la storia: per tre anni questo governo non ha voluto affrontare il nodo della crescita perché per farlo avrebbe dovuto scomodare gli interessi di coloro che lo votano. 
Noi Pd ci batteremo affinché questa manovra inserisca un principio di equità: paghi chi non ha mai pagato o ha pagato troppo poco il rientro di capitali dall’estero.


martedì 19 luglio 2011

Ma a noi di Magnago e Bienate questa terza pista non peggiorerà l'ambiente ? Forse è meglio informarsi...

Purtroppo non è più soltanto un’ipotesi il progetto di ampliamento di Malpensa con la realizzazione di una Terza Pista entro il 2015 e il potenziamento della capacità dell’aeroporto. Questo ampliamento verrà effettuato espandendo verso sud l’attuale sedime aeroportuale e occupando di fatto un area vasta oltre 330 ettari. L’aeroporto di Malpensa si trova all’interno del territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino, che insieme al Parco Piemontese della Valle del Ticino fa parte del SIC (Siti di Interesse Comunitario del sistema “Natura 2000” della Unione Europea). Parco Lombardo della Valle del Ticino e Parco Piemontese della Valle del Ticino nel 2002 sono stati dichiarati dall’Unesco riserva della biosfera e patrimonio dell’umanità (MAB Man and Biosphere). Questo territorio rappresenta uno dei pochi polmoni verdi rimasti all’interno di una delle zone più inquinate d’Italia e costituisce un importante e insostituibile corridoio ecologico tra Europa continentale e bacino del Mediterraneo. Come tale, deve essere considerato un bene comune da tutelare nell’interesse di tutti i cittadini. La costruzione della terza pista comprometterebbe irrimediabilmente l’integrità del territorio del Parco. Inoltre verrebbe completamente distrutta un’area di particolare interesse ambientale, all’interno della quale sono localizzate la più bella brughiera del Parco del Ticino, la frazione di Tornavento e Via Gaggio, percorso storico ambientale unico nel suo genere. Con l’aumento del traffico aeroportuale, ottenuto grazie alla Terza Pista, si assisterà a una crescita esponenziale dell’inquinamento atmosferico con pesanti ricadute sulla salute delle popolazioni di tutti i comuni del varesotto, castanese, magentino e novarese. Aumenteranno in tal modo l’inquinamento acustico e le conseguenti problematiche legate al rumore, in una zona di territorio molto più vasta rispetto alla situazione odierna. Per tutto questo Viva Via Gaggio si sta impegnando in una battaglia che, prima ancora di essere ambientale, è di civiltà. ggiorerà l'ambiente ? Forse è meglio informarsi...


giovedì 14 luglio 2011

La politica deve obbedire a criteri morali

Lo stato vale più dell'individuo ! Lo scopo principale del politico, per Machiavelli, è costituire una comunità, uno stato, e tutelarne l'ordine pubblico (che è l'utile). Il politico, nella sua azione, deve puntare e realizzare quell'obiettivo senza necessariamente calcolare gli svantaggi a carico dell'individuo.
Ciò che è giusto lo decide la maggioranza!
 Affermare che la politica è un territorio autonomo rispetto alla morale, vuol dire che a decidere ciò che è bene e ciò che non lo è sono di volta in volta i parlamenti, in base alla legge della maggioranza. Per Machiavelli il diritto è sempre "positivo" perché espressione di norme stabilite dagli stati.
Ragionare di politica è un esercizio quotidiano per gli italiani; rappresenta per loro l'argomento più amato eppure più odiato, spesso appesantito da luoghi comuni e da sfumature demagogiche. La disputa che Tommaso e il suo magister Antonio Lubrano riaprono in questo sito delle idee, lontana da quella dei "duelli" elettorali, vuole proporre un percorso di riflessione storica sulla politica in sé, sul suo potere contrattuale, sul suo modello d'azione. Machiavelli, l'ispiratore del realismo politico, e Tommaso Moro, l'autore dell'Utopia, indicano due direzioni di pensiero per rispondere alle tante domande: la politica ha una sua legge oppure risponde a criteri morali? Chi è il buon politico? colui che persegue l'utile della comunità a qualunque prezzo oppure conta anche il "come" realizza quell'utile? E, per paradosso, la politica esiste per la felicità degli uomini o per la felicità del politico?
Chi ti ha convinto di più!
Per Tommaso Moro, in una società ideale la politica non può essere separata dalla morale, e chi la esercita deve rispettare, come tutti gli uomini, i suoi principi, i quali sono in pieno accordo con quelli del cristianesimo. Il politico che non è affidabile nella vita privata non lo sarà neanche in quella pubblica. Ogni attività è regolata da criteri morali.
L'individuo vale più dello stato !
Se ogni atto politico deve sottostare a principi morali assoluti, come sostiene Tommaso Moro, il sacrificio di un individuo non è mai lecito, anche se quel sacrificio potrebbe essere portatore di un utile alla comunità. L'individuo viene prima dello stato.

kebir khay



mercoledì 29 giugno 2011

25 anni sul territorio: Buon compleanno Teseo

L’informazione, se giusta e libera, contribuisce alla crescita culturale, morale e civile di un Paese, e noi non vogliamo mancare di esercitare questo ruolo.
Il viaggio non è finito, da oggi inizia la seconda tappa, con nuovi obiettivi e nuove prospettive e, ricchi del bagaglio di una anno appena trascorso, siamo pronti ad affrontarla con più dinamicità e fermezza.

Buon compleanno
La redazione

venerdì 17 giugno 2011

SOSTIENI IL REFERENDUM PER CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE

E’ necessario modificare al più presto l’attuale legge elettorale per portare rimedio ai gravi danni che essa provoca al nostro sistema politico.
I suoi principali difetti: le liste bloccate, il premio di maggioranza, le deroghe alla soglia di sbarramento e l’obbligo di indicazione del candidato premier.
1.Liste bloccate. Le liste bloccate privano gli elettori del diritto di scegliere i propri rappresentanti e ledono irrimediabilmente l’equilibrio tra i poteri. Un Parlamento di “nominati” non ha infatti alcun reale potere nei confronti del Governo e del Presidente del Consiglio. 2.Il premio di maggioranza. Così esiste solo in Italia e ha effetti opposti a quelli auspicati. Attribuendo il 55% dei seggi alla lista che ottiene un voto più delle altre (anche se ha il 35% dei voti), questo meccanismo obbliga anche i partiti maggiori alla ricerche di qualsiasi voto utile. La conseguenza sono coalizioni sempre più ampie e inevitabilmente eterogenee. Nessuna stabilità del governo, anzi: frammentazione della maggioranza di governo e paralisi della sua attività.3.Soglia di sbarramento. L’attuale soglia di sbarramento al 2% per le liste collegate in coalizione è un ulteriore incentivo alla frammentazione. Mantenere una soglia unica al 4% garantisce la presenza alla Camera dei partiti più rappresentativi, “costringendo” le forze minori ad unioni reali (un unico simbolo, un’unica lista) senza scorciatoie come le coalizioni elettorali. Al Senato il sistema dei collegi consentirà nelle Regioni più grandi la rappresentanza anche di forze decisamente minori 4.Indicazione del candidato premier. L’obbligo di indicare il candidato Capo del governo interferisce con le prerogative del Presidente della Repubblica che può e deve scegliere in assoluta autonomia. Inoltre tale meccanismo tende a trasformare il nostro sistema da parlamentare in semi-presidenziale senza i contrappesi dei sistemi presidenziali.
Un positivo risultato dei referendum che proponiamo vedrebbe la Camera eletta con metodo proporzionale, senza premio di maggioranza e con una soglia di sbarramento al 4%. Gli eletti non sarebbero più nominati dai segretari partito ma scelti tra i candidati attraverso la preferenza unica.
Il Senato verrebbe eletto su base regionale con metodo proporzionale, senza premio di maggiorana in collegi uninominali, con una soglia di sbarramento determinata dall’ampiezza delle Circoscrizioni.
Il referendum abrogativo è per sua natura uno strumento imperfetto, ma spesso è necessario per superare la paralisi dei partiti ed aprire la via a decisioni del Parlamento, che resta ovviamente libero di integrare o modificare l’assetto risultante dal referendum (sui collegi uninominali, sul voto di preferenza, etc.).
L’attuale legge elettorale rappresenta la peggiore di tutte le possibili soluzioni: ha aumentato la frammentazione; ha reintrodotto il trasformismo parlamentare; ha massimizzato il potere negoziale di piccole formazioni e notabili locali; grazie ad un abnorme premio di maggioranza mette a rischio tutte le istituzioni di garanzia che possono essere elette e controllate da maggioranze del 35%-40%.
La via parlamentare resta la via maestra.
Ma, poiché il Parlamento non ha saputo riformare la legge la legge elettorale, né è presumibile possa farlo nell’attuale situazione politica, il Comitato promotore ha deciso di depositare i quesiti in Cassazione dando concreto inizio all’iter referendario.
Abrogare l’attuale legge è dunque non un ritorno al passato, ma un passo necessario a garantire l’equilibrio tra poteri e a preparare un più corretto funzionamento del nostro sistema politico-istituzionale.

mercoledì 1 giugno 2011

L'12-13 giugno vota quattro volte SI


Il governo non ne vuol parlare, non vuole che andiamo a votare. Ma dobbiamo andarci, dobbiamo farlo per non perdere l'opportunità di dare una svolta. Vogliono farci stare zitti, ma c'è una parte dell'Italia, la parte migliore, che non lo vuole. L'12-13 giugno vota quattro volte SI

"Vietiamo il burqa"

Magnago dice no al burqa, il copricapo che non permette il riconoscimento di chi lo indossa. Infatti, nell’ultimo Consiglio comunale, la Lega Nord ha presentato una mozione ‘Disposizioni relative alla circolazione con il volto coperto’ (votata anche da PdL e Pd). “Ci sono due leggi nazionali, il Regio Decreto del 1931 e la legge n.152 del 1975 - spiega Marco Pellegatta, assessore alla Sicurezza - che vietano espressamente di comparire con il volto coperto in luogo pubblico. Qualunque persona, infatti, deve poter essere riconoscibile. Chiediamo, pertanto, al sindaco - continua Pellegatta - di fare un’ordinanza urgente per vietare la circolazione con il volto coperto nei luoghi pubblici e aperti alla cittadinanza, appunto. Da ultimo, crediamo che il burqa costituisca, secondo la nostra cultura, una forma di integralismo oppressiva della figura femminile e di costrizione della libertà individuale”. Quindi dopo Sesto San Giovanni, che a febbraio aveva approvato quasi all’unanimità la stessa mozione presentata dalla Lega Nord, anche Magnago dice no al burqa.
di Andrea Scampini16/05/2011 ( LOGOS)

Tiziano Torretta varie sentenze hanno stabilito che non ci sono leggi applicabili rispetto agli sproloqui leghisti... anche a Vanzaghello hanno presentato la stessa mozione che è stata dichiarata irricevibile in quanto il Sindaco non ha nessun potere in merito.

giovedì 21 aprile 2011

Celebrazioni del 25 Aprile a Magnago

L’Amministrazione Comunale ha previsto l’organizzazione delle cerimonie per il 66° Anniversario della Liberazione cui è dedicata la giornata del 25 Aprile. Magnago e Bienate Considerato che tale data coincide nel calendario 2011, con quella religiosa di Sant’Angelo che nella tradizione popolare è anche la così detta pasquetta tradizionalmente festeggiata “fuori porta dalle famiglie”, l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Ferruccio Binaghi, ha ritenuto che nell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia fosse doveroso assicurare ogni azione atta a favorire la partecipazione della popolazione alle cerimonie per l’Anniversario della Liberazione che proprio in questo anno assume, se possibile, una maggiore valenza e un maggior significato.
Per questo si è convenuto circa l’opportunità di posticipare alla successiva domenica, l’organizzazione delle celebrazioni di che trattasi che viene tra l’altro coincidere con la giornata - dedicata al Lavoro - del Primo Maggio.

giovedì 7 aprile 2011

Presso la Bibloteca di Magnago installata una postazione di "offro e cerco lavoro"

Magnago e Bienate ;e' attivo presso la Biblioteca Comunale di via Lambruschini, uno spazio a disposizione di cittadini ed aziende per poter segnalare le proprie richieste di “offro e cerco lavoro”.
Nel primo mese sono stati una decina i cittadini che hanno affisso alle bacheche il proprio annuncio: alcuni offrivano lavoro come tornitore e fresatore altre invece erano avvisi di ricerca lavoro - impiegati, assistenza anziani e bambini, manovali.
Si spera a breve di avere anche positivi riscontri di incontro fra domande ed offerte con il perfezionarsi di assunzioni.
La modulistica per l’iscrizione nell’apposita bacheca delle offerte o ricerche di lavoro, è disponibile presso la Biblioteca negli orari di apertura al pubblico.
Maggiori informazioni potranno essere assunte direttamente presso la Biblioteca Comunale Tel 0331/309196

domenica 27 marzo 2011

Politica e Beni Comuni

«La storia politica odierna ci dice che la classe dirigente ha “stuprato” la politica riducendola solamente ad una brutale competizione per il potere».
Parola di Raniero La Valle, classe 1931, giornalista, ex-politico e parlamentare per quattro legislature come indipendente di sinistra, oggi alla guida dei Comitati intitolati a Giuseppe Dossetti per la difesa e l’applicazione della Costituzione.

venerdì 25 marzo 2011

In crescita la popolazione di Magnago


Aggiungi didascalia
Magnago e Bienate Al 31 dicembre 2010 gli abitanti del comune e della frazione di Bienate sono risultati 9.090, ovvero 144 in più rispetto alla fine del 2009. I nuovi nati sono stati ben 95. Il fiocco appeso alle porte è stato soprattutto di colore azzurro con 50 maschi contro 45 femmine.
65, invece, i nomi che hanno accresciuto la lista dei decessi dell’ufficio anagrafe, 1 in meno rispetto al 2009, 44 maschi contro 21 femmine.
Nel complesso, quindi, la differenza tra chi è venuto al mondo di fresco e chi invece se ne è congedato è positiva con un saldo di 30 unità.
Le persone che hanno scelto Magnago come paese in cui vivere il loro presente e futuro sono 386 (208 uomini e 178 donne), quelle che invece hanno preferito emigrare in altri comuni o stati sono 272, di cui 145 maschi e 127 femmine. Il saldo tra questi due dati è ancora una volta con il segno più e consta di 114 unità che diventano 144 se al calcolo si aggiunge la differenza tra nati e morti.
Rilevante anche il dato che concerne i cittadini stranieri: al 31 dicembre erano 477 ovvero 22 in più rispetto alla fine del 2009. Le comunità straniere di maggiore rilevanza sono: la comunità marocchina che consta ben 86 cittadini, la comunità pakistana che consta 77 cittadini, la comunità albanese che consta 62 cittadini ed infine la comunità rumena che consta anch’essa 52 cittadini.
Se si volge lo sguardo ai nuclei familiari le unità presenti alla fine del 2010 sono 3.770. Da ultimo ma non per minore rilevanza occorre dare conto del dato dei matrimoni celebrati che sono stati in tutto 24, 17 in forma religiosa e 7 con il rito civile

martedì 22 marzo 2011

Il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia a Magnago

Come si fa collocare quasi cinquecento persone in una sala che ne contiene al massimo un terzo?
La domanda non dev'essere passata nella testa del Sindaco o di chi ha organizzato la Serata Tricolore in occasione del 150° dell'Unità d'Italia .
Per dare un idea ,a chi non ha potuto vivere di persona l'eccezionale evento, pubblichiamo alcune foto esemplificative della serata .








Ci piacerebbe che i partecipanti ci scrivessero le loro opinioni !

domenica 20 marzo 2011

DOMENICA 27 MARZO: IN BIBLIOTECA A MAGNAGO PER PARLARE DI IMPRESA NEL FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO.

L'appuntamento è per le ore 10:00 presso la Biblioteca del Parco Lambruschini di Magnago con la presenza di esperti di politiche  economiche per la piccola e media impresa, imprenditori che porteranno le loro esperienze per uno scambio di vedute volto ad individuare scenari e prospettive per il futuro economico della nostra zona.
scarica il volantino

venerdì 18 marzo 2011

Asilo nido Bachelet";SCONTRO FRA COMUNE ED EDUCATRICI "

Battaglia aperta tra il Comune e le quattro educatrici dell'asilo nido Bachelet, sono scesi in campo anche i sindacati per tutelare le quattro lavoratrici .
Ma l'amministrazione insiste: «Saranno salvaguardati diritti e stipendio» .
l'asilo nido è una istituzione di carattere assistenziale ed educativo derivante da esigenze della società moderna,Le finalità dell'asilo nido sono sostanzialmente tre:
educative, affiancando i genitori nella crescita dei loro figli, attraverso anche un Progetto Educativo stilato dagli operatori che comprende attività che cercano di soddisfare i bisogni dei bambini nel rispetto dei loro tempi di crescita;
sociali, offrendo ai bambini un luogo di socializzazione e di relazione con gli altri bambini;
culturali, in quanto offrono un modello culturale che non opera discriminazione nell'erogazione del servizio, e sono inoltre luoghi di promozione della cultura dei diritti dell'infanzia.
 Se tutte le volte che  un'amministrazione non riesce a gestire un servizio lo privatizza quali prospettive avremo nel futuro???!!!
"NOI CON VOI" KHAY ABDELKEBIR

giovedì 10 marzo 2011

Attivazione progetti per la scuola primaria e secondaria

Magnago e Bienate Nell'ambito del Diritto allo Studio 2010/2011 saranno attivati a favore degli alunni frequentanti la scuola primaria e secondaria di 1^ grado di Magnago, progetti didattici e di formazione.
Alle classi terze della scuola secondaria verrà proposto il progetto dal titolo "Dal pregiudizio all'interculturalità", un percorso per aiutare i ragazzi a vedere al di là degli stereotipi e dei pregiudizi ed imparare invece a mettere al centro dell'attenzione la persona andando oltre l'aspetto fisico; gli alunni delle classi seconde parteciperanno invece ad un percorso denominato "Pace e conflitti" con l'obiettivo di imparare a gestire i conflitti, non rimuovendoli ma cercando soluzioni adeguate e farne occasione di crescita personale e sociale.
Anche la salvaguardia dell'ambiente e l'importanza della vita all'aria aperta saranno oggetto di un ulteriore progetto, un corso di "orienteering" che si propone di avvicinare in modo divertente i ragazzi all'ambiente, di imparare a muoversi nella natura e orientarsi con l'aiuto di una cartina e di una bussola, impegnando il proprio fisico e la propria mente.
Per i bambini della scuola primaria invece l'attenzione sarà posta alla conoscenza della lingua inglese, per imparare in modo divertente e spontaneo strutture e funzioni linguistiche. Animatori madrelingua inglese coinvolgeranno i bambini con rappresentazioni teatrali in lingua inglese: attraverso i testi e le canzoni gli alunni assimileranno con piacere e motivazione, vocaboli e strutture.
Questi sono solo alcuni degli interventi previsti nel Diritto allo Studio 2010/2011 approvato dall'Amministrazione Comunale di Magnago, che mostrano l'attenzione da sempre riservata ai giovani e ai ragazzi per aiutarli a crescere sotto ogni punto di vista sia culturale, educativo .
KHAY KEVIN

I tagli mettono a rischio i trasporti nell’Alto Milanese e il Parco del Ticino

La crisi impone scelte e nessuno vuole tirarsi indietro se c’è da rimboccarsi le maniche, ma ci vuole consapevolezza e, quindi conoscenza. I tagli previsti nella legge di stabilità si riflettono sulle regioni e sui servizi che esse erogano, tra cui trasporti e ambiente sono forse quelli più penalizzati. Venendo nello specifico alla nostra zona, ATINOM, innanzitutto, e, seppur in maniera diversa, il Parco del Ticino stanno attraversando situazioni di crisi. Abbiamo intervistato Canio Trione, Segretario del Partito Democratico per la Zona del Castanese, per raccogliere un punto di vista focalizzato sul territorio. Non a caso, il PD ha presentato specifici ordini del giorno e mozioni presso i consigli comunali dell’Alto Milanese. Corriere: Qual è, a suo avviso, la situazione del consorzio ATINOM e dei trasporti pubblici?
Canio Trione: In generale, la finanziaria Tremonti ha colpito in Italia le famiglie e le imprese, ma anche, più complessivamente, le forme di sviluppo che faticosamente si stavano costruendo nel paese. Ha indebolito i Comuni, tagliando in maniera drastica i trasferimenti dallo Stato, e li ha messi in seria difficoltà con la quasi certezza di costringerli a forti tagli nei servizi, in un momento in cui servirebbe invece una Pubblica Amministrazione vicina alle famiglie e alle imprese. Innanzitutto una precisazione i tagli al trasporto pubblico sono riferiti all’intero comparto (treni e bus). Un settore che vale complessivamente circa 1,8 miliardi di euro. Questi tagli provocati dalla legge Finanziaria e, per così dire, accompagnati dalla Regione Lombardia e dalla Provincia che per quanto riguarda il trasporto pubblico locale ne hanno la competenza, stanno creando grande preoccupazione sia tra i lavoratori del settore sia tra le aziende che svolgono il servizio. Anche nel nostro territorio, hanno provocato gravi difficoltà ad ATINOM (un consorzio di 39 Comuni), che alla fine di ottobre è stato messo in liquidazione, alle sue aziende, che si occupano del trasporto per i viaggi (ATINOM Viaggi) e del trasporto.
Canio Trione

mercoledì 9 marzo 2011

Sorridi donna

Oggi è il 9 marzo, il giorno dopo il più famoso e festeggiatissimo 8 marzo. E ogni anno arriva inesorabile questo “day- after” in cui le mimose, le rose e i baci perugina costano meno della metà di ieri. Oggi i ristoranti contano gli incassi di una serata in cui hanno potuto “ritoccare” i prezzi per attirare le donnine a far baldoria insieme. Oggi le piazze si svuotano, i discorsi “buonisti” si dimenticano, le quote rosa sbiadiscono e si ritorna alla vita di tutti i giorni. Anche quest’anno i nostri politici si sentiranno le coscienza a posto per aver osannato le donne, cantandone le grandi virtù, il coraggio, la sensibilità, e bla bla bla. Risultato: passerò senza rancore la mia serata con il ferro da stiro in mano, ringraziando il cielo di essere donna e con la consapevolezza che quello che siamo state, che siamo e che saremo è solo merito nostro.


Raffaella Pariani

Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque
Il tuo sorriso sarà:
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti
Il tuo sorriso sarà:
un bacio di mamma
un battito d'ali
un raggio di sole per tutti.
Anonimo

martedì 8 marzo 2011

Scuola pubblica o privata?

I nostri sono tempi bui in cui occorrerebbe focalizzare l’attenzione soprattutto sui drammatici ed eccezionali eventi che stanno trasformando la morfologia politica planetaria e che presto sconvolgeranno le vite di tutti noi, anche nella quotidianità lavorativa e culturale. Le formazioni sociali mondiali sono infatti trascinate nel vortice di grandi cambiamenti geopolitici che riconfigurano, passo dopo passo, i rapporti di forze tra le Potenze restituendoci un contesto epocale molto differente da quello attuale. Tuttavia, non si può fare a meno di notare come nel quadro politico italiano i rivolgimenti internazionali in corso risultino quasi del tutto sussidiari ed accessori alle piccole beghe interne. Sono quest’ultime ad informare il clima generale che risulta viepiù asfittico e svigorito mentre occorrerebbe riposizionarsi, con nuovi strumenti concettuali, nelle correnti globali al fine di afferrare il senso delle metamorfosi in atto e magari trovare il sistema, per quanto possibile, di governarle a proprio favore. Ma purtroppo per noi, considerata la cifra cerebrale della nostra classe dirigente, ci troviamo a confrontarci con minuzie di poco conto che non ci avvicinano nemmeno di un millimetro ai grandi temi di domani. Tuttavia, pur con un spirito diverso, cioè con l’intento esplicito di rompere i fatui schematismi bipolari che accaldano e inveleniscono il dibattito politico peninsulare senza mai, et pour cause, dare risultati adeguati, dobbiamo entrare nel merito di questa corta visione per smascherarla agli occhi di chi non vuole rinunciare ad offrire al proprio Paese un orizzonte di possibilità meno angusto. L’ultima sciocca diatriba tra governo ed opposizione è scoppiata sulla scuola. Per il primo è fondamentale la libertà di scelta di famiglie e discenti che hanno diritto di costruire il proprio futuro secondo i propri gusti intellettuali, ma si tratta di un paravento ideologico che copre un pregiudizio ed uno sbilanciamento a favore degli istituti privati i quali rispondono meglio alle logiche di profitto. Per la seconda, invece, l’istruzione deve restare pubblica al fine di garantire l’accessibilità anche a chi non può permettersi di pagare rette troppo elevate. Ma anche in questo caso siamo di fronte ad una valutazione di comodo, più elettorale che sociale, poiché la sinistra considera il ceto degli insegnanti uno storico bacino di consenso da non scontentare con azioni avverse. Dai preconcetti reciproci nasce dunque una stanca battaglia che ha come unico effetto quello creare sistemi di protezione e di sinecure, tanto nel privato che nel pubblico, che fanno decadere il livello generale dell’istruzione in questa benedetta nazione. Di questo si alimenta la casta professorale, soprattutto statale, la quale, proprio come quella dei magistrati, considera il proprio luogo di lavoro un esclusivo possedimento dove non valgono le leggi del Parlamento ma al più le direttive del consiglio docenti. Innanzitutto, occorre ribadire che non è mai la forma giuridica della proprietà a determinare la migliore performatività delle organizzazioni che per essere efficaci ed efficienti devono essere ispirate da uomini intelligenti e da processi innovativi e al passo coi tempi. Detto ciò, ci conviene non schierarci con nessuna delle due parti perché quando a destra sviolinano sulle scuole private hanno in testa un’idea elitaria di insegnamento pagata in contanti, mentre a sinistra vige la classica doppiezza di chi agita la bisaccia del mendicante per stare col popolo ma sotto la manica volteggiante risulta vestito all’ultima moda. Difatti questi signori di sedicente sinistra dovrebbero spiegarci perché vanno in piazza contro qualsiasi riforma della scuola ma poi infilano i loro figli nei migliori istituti privati. Cito da un articolo riportato ieri su Il Giornale: “Le figlie di Francesco Rutelli, per esempio, sono state equamente divise fra due scuole: tutte e due private. Una si è iscritta ai liceo privato Kennedy, l’altra al prestigiosissimo collegio San Giuseppe de Merode, l’istituto dei Fratelli delle scuole cristiane che si affaccia, nientemeno, su Piazza di Spagna. «Per tutta la mia vita - ha spiegato lo stesso Rutelli al Giornale - io stesso e i miei familiari abbiamo frequentato sia scuole ed università pubbliche, sia non statali, cattoliche o laiche. Di volta in volta, è stata una scelta condivisa di figli e genitori». Anche la discendente dell’ex ministro dello sport Giovanna Melandri ha preso la direzione delle scuole paritarie: a casa Melandri prediligono il collegio San Giuseppe di via del Casaletto. Altri invece studiano in scuole estere: organizzate a meraviglia, utilissime per imparare una lingua e sprovincializzare il cervello, portandolo lontano dalle polemiche ombelicali di casa nostra: la figlia di Santoro va allo Chateaubriand, dove la prima lingua è il francese e l’italiano è terra straniera. Il figlio del regista Nanni Moretti è invece sintonizzato sull’inglese e cresce all’Ambrit International School, sempre nella capitale. Insomma, ai tradizionali istituti religiosi si affianca il meglio della cultura internazionale: enclave nel cuore della capitale in cui si respira l’aria di New York o di Parigi. L’elenco però è lungo e va continuamente aggiornato anche se molti di questi ragazzi, figli della sinistra chic, manifestano nelle occasioni canoniche mescolandosi ai ragazzi delle scuole pubbliche: si mettono dietro striscioni colorati e soffiano nei fischetti sempre a portata di mano. I discendenti di Anna Finocchiaro studiano in un istituto di Catania, l’ex ministro della Pubblica Istruzione Beppe Fioroni, il predecessore della Gelmini, ha paracadutato il rampollo al liceo scientifico Cardinal Ragonesi di Viterbo, curiosamente la stessa scuola frequentata da papà a suo tempo. Il Cardinal Ragonesi è gestito dai Fratelli Maristi, una congregazione religiosa fondata in Francia duecento anni fa da san Marcellino Champagnat. E nel recinto più o meno dorato delle scuole private si trovano le nuove generazioni di altre famiglie della nomenklatura: dai figli dell’imprenditore Alfio Marchini ai nipoti dell’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti. Insomma, la futura classe dirigente si mescola alla piazza ma poi torna sui banchi di scuole costose ed elitarie, ove si insegna il meglio con i mezzi migliori. Sorpresa: frequenta uno di questi istituti, il carissimo San Carlo di Milano, Giovanni. Ricordate? Giovanni è il tredicenne che si è guadagnato la standing ovation e i riflettori della stampa nella recente manifestazione del Palasharp di Milano: lì si è esibito per due minuti contro il presidente del consiglio. Il ragazzino ha puntato il dito contro il governo perché «parla di scuola pubblica solo per tagliarne i fondi». Legittimo, ci mancherebbe, tuonare contro la Gelmini. Lui però è al riparo dal piccone. I suoi genitori pagano rette salatissime al San Carlo. Per la cronaca, la madre è una delle animatrici di Giustizia & Libertà, il movimento che ha calamitato l’opposizione al Palasharp, ed è avvocato di fiducia di Carlo De Benedetti nel processo sul Lodo Mondadori. Insomma, l’opposizione è a tempo pieno, ma quando suona la campanella si cambia registro”. Lo stesso dicasi per la sanità che costoro, sempre in fregola d’identificarsi coi dannati della terra, pretendono sia pubblica salvo alla prima malattia o visita di controllo recarsi nelle più moderne cliniche private. Da D’Alema a Bertinotti non si salva nessuno, o meglio si salvano tutti perché possono permetterselo. A noi poveri mortali ci lasciano solo i peggiori bar di Caracas dove preferiamo ubriacarci per non dovergli dare retta. Concludo con un' ultima riflessione. I nostri governanti sanno insultarsi tra loro per ogni cosa ma non sanno proporre soluzioni per nulla. Diceva il grande Schopenhauer che colui che insulta dimostra con ciò di non essere in grado di addurre, contro l'altro, nulla di veritiero e di concreto, perchè altrimenti lo direbbe come promessa, lasciando a chi ha sentito la possibilità di trarre da sé le conclusioni; invece dà la conclusione e resta debitore delle premesse. Appunto. Quali conclusioni dovremmo trarre noi italiani da questo balletto di improperi bipartizan?

BORSANI MIRIAM

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