Da giorni prosegue lo stillicidio di dati negativi, senza "picchi" clamorosi ma sempre oltre i 50 microgrammi al metro cubo, in tutte le stazioni di rilevamento cittadine di Arpa Lombardia
Il "catino" geografico padano non perdona, con la sua debole ventilazione, la chiusura della chiostra alpina intorno e la concentrazione asfissiante di abitazioni e veicoli: e le concentrazioni di inquinanti sulla megalopoli milanese restano troppo alte. La media dell'intera vastissima zona Milano-Como-Sempione-Meratese per la giornata di sabato 26 febbraio è stata di 70 microgrammi per metro cubo di polveri sottili: il limite di legge a tutela della salute umana è di 50. Il dato è riportato dal sito dell'Arpa Lombardia, che come sempre tiene d'occhio quotidianamente la situazione attraverso la sua rete di rilevamento.
Niente da fare per la nostra provincia, ormai da giorni stabilmente, e sia pure di poco, al di sopra del limite di legge per la concentrazione di polveri sottili.
A Busto Arsizio (centralina "Accam", viale Toscana, frazione Borsano, periferia) cinque giorni consecutivi oltre i limiti, ancora sabato 63 microgrammi; a Ferno, sempre maglia nera, con sabato sono sette i giorni consecutivi di sforamento dei limiti, e 81 i microgrammi per metro cubo d'aria nel primo giorno del weekend; a Gallarate (centralina San Lorenzo) quattro giorni di fila di aria "proibita", sia pure di poco, e 62 microgrammi sabato; a Saronno Santuario, 30 all'ora in città o no, idem, quattro giorni oltre i limiti e 73 microgrammi sabato. Non ride neppure il capoluogo, in teoria meno esposto perchè in collina: anche a Varese è dal 22 febbraio che si superano i limiti e sabato 26 si registravano 65 microgrammi al metro cubo di polveri sottili in via Copelli.
Nulla da fare, dunque, sul fronte dei continui sforamenti, con le amministrazioni che, ad eccezione di Saronno, dove pure la misura della riduzione della velocità nell'abitato è fortemente contestata e tacciata di inutilità, non assumono provvedimenti di sorta. A tutto ci si abitua e ci si rassegna, quasi che il respirare un'aria di cattiva qualità fosse una condanna ineluttabile, o un prezzo da pagare al demone della fretta, del tutto e subito.
27/02/2011
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